Ritiro genitori e ragazzi catechismo

Sabato 30 Marzo, dalle 15:00 fino all’ora della Santa Messa i genitori ed i ragazzi del catechismo vivranno un momento di ritiro e riflessione. Aiutati dal film “Gifted hand – il dono” tenteremo di capire come mettiamo a buon frutto i doni datici da Dio e celebreremo la via crucis analizzando le mani dei vari personaggi che Gesù incontra lungo la via dolorosa.

PGG in Carcere

Domenica 24 Marzo per diversi giovani grandi delle nostre parrocchie è stata una giornata con diverse emozioni ed esperienze.
Dopo una partenza all’alba il gruppo si è ritrovato davanti ai cancelli del carcere modenese per espletare i controlli di rito e poter poi accedere, divisi in due gruppi, alle due aree in cui il penitenziario si divide: ala storica con la sua cappella; ala nuova dove la Messa viene celebrata in un salone.
Abbiamo celebrato con i due cappellani del carcere: don Angelo e don Luca e abbiamo conosciuto diversi detenuti e volontari.
Abbiamo letto nei volti la gioia di vedere gente nuova e la gioia del sentire che qualcuno faceva qualcosa per loro.
Esperienza particolare quella di stare al di là delle sbarre, come esperienza particolare è stare spalla al spalla con chi ha commesso un crimine e al tempo stesso parlare con lui, stringere la sua mano, sentirsi fratelli nella fede, vivere un trasporto di amicizia.
Le regole del carcere non permettono un lungo scambio con i detenuti quindi per proseguire la riflessione ci siamo affidati a don Guido Bennati che abbiamo raggiunto alla CDR.
CI ha introdotto la sua esperienza di tre anni come cappellano al carcere romano di Rebibbia prima di tutto facendoci conoscere maggiormente gli aspetti del sistema carcerario, le sue leggi scritte e vissute, e quelle non scritte ma altrettanto esistenti e particolari.
Ci si è aperto un mondo nuovo attraverso numeri, racconti, aneddoti, esperienza vissute, racconti forti e conversioni avvenute.
E’ stato un momento bello di ascolto e di scambio.
Poi come ogni PGG abbiamo proseguito la fraternità tra di noi con il pranzo al ristorante, in centro a Modena, dove abbiamo goduto della buona tavola e della splendida giornata primaverile.
Appuntamento a Maggio.

Incontro dei cresimandi a Modena col Vescovo

Sabato 23 anche i nostri cresimandi parteciperanno all’incontro diocesano programmato al Palapanini di Modena con Mons. Arcivescovo.
Sarà una festa che li vedrà protagonisti assieme ai loro genitori e che oltre a fargli fare una esperienza unica gli darà la possibilità di riflettere sul sacramento che riceveranno ad Ottobre.
La partenza della corriera è programmata per le ore 13:30 di fianco alla chiesa di san Bartolomeo.

II Elementari: Gesù pane vivo

E’ stata una domenica particolare per i bimbi di II elementare ed i loro genitori, dopo aver riflettuto sull’ultima cena, su Gesù eucarestia ed aver ricercato le citazioni bibliche sugli ingredienti del pane, si sono sporcati le mani impastano e preparando il pane loro stessi

Catechismo II Elementari

Domenica 17 i ragazzi di II elementare, assieme ai loro genitori, rifletteranno sul brano del Vangelo dell’ultima cena meditando un Signore che si fa vicino nella semplicità dei gesti e che ha lasciato il suo memoriale nel sacramento dell’Eucarestia.
Si cimenteranno anche nel fare il pane ricordando come gli elementi del grano, acqua sale e lievito sono stati tutti utilizzati come metafore da Gesù stesso nel Vangelo.

Incontro II Elementari

Domenica 17 ci incontriamo con i ragazzi di II Elementare e loro genitori per la s. Messa delle ore 10:00 e l’incontro successivo sul tema della cena pasquale: Dio si dona a noi

Messaggio del Santo Padre per la Quaresima 2019

MESSAGGIO DEL SANTO PADRE
 FRANCESCO
 PER LA QUARESIMA 2019

«L’ardente aspettativa della creazione 
è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio» (Rm 8, 19)

Cari fratelli e sorelle,
ogni anno, mediante la Madre Chiesa, Dio «dona ai suoi fedeli di prepararsi con gioia, purificati nello spirito, alla celebrazione della Pasqua, perché […] attingano ai misteri della redenzione la pienezza della vita nuova in Cristo» (Prefazio di Quaresima 1). In questo modo possiamo camminare, di Pasqua in Pasqua, verso il compimento di quella salvezza che già abbiamo ricevuto grazie al mistero pasquale di Cristo: «nella speranza infatti siamo stati salvati» (Rm 8,24). Questo mistero di salvezza, già operante in noi durante la vita terrena, è un processo dinamico che include anche la storia e tutto il creato. San Paolo arriva a dire: «L’ardente aspettativa della creazione è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio» (Rm 8,19). In tale prospettiva vorrei offrire qualche spunto di riflessione, che accompagni il nostro cammino di conversione nella prossima Quaresima.

1. La redenzione del creato
La celebrazione del Triduo Pasquale della passione, morte e risurrezione di Cristo, culmine dell’anno liturgico, ci chiama ogni volta a vivere un itinerario di preparazione, consapevoli che il nostro diventare conformi a Cristo (cfr Rm 8,29) è un dono inestimabile della misericordia di Dio.
Se l’uomo vive da figlio di Dio, se vive da persona redenta, che si lascia guidare dallo Spirito Santo (cfr Rm 8,14) e sa riconoscere e mettere in pratica la legge di Dio, cominciando da quella inscritta nel suo cuore e nella natura, egli fa del bene anche al creato, cooperando alla sua redenzione. Per questo il creato – dice san Paolo – ha come un desiderio intensissimo che si manifestino i figli di Dio, che cioè quanti godono della grazia del mistero pasquale di Gesù ne vivano pienamente i frutti, destinati a raggiungere la loro compiuta maturazione nella redenzione dello stesso corpo umano. Quando la carità di Cristo trasfigura la vita dei santi – spirito, anima e corpo –, questi danno lode a Dio e, con la preghiera, la contemplazione, l’arte coinvolgono in questo anche le creature, come dimostra mirabilmente il “Cantico di frate sole” di San Francesco d’Assisi (cfr Enc. Laudato si’, 87). Ma in questo mondo l’armonia generata dalla redenzione è ancora e sempre minacciata dalla forza negativa del peccato e della morte.

2. La forza distruttiva del peccato
Infatti, quando non viviamo da figli di Dio, mettiamo spesso in atto comportamenti distruttivi verso il prossimo e le altre creature – ma anche verso noi stessi – ritenendo, più o meno consapevolmente, di poterne fare uso a nostro piacimento. L’intemperanza prende allora il sopravvento, conducendo a uno stile di vita che vìola i limiti che la nostra condizione umana e la natura ci chiedono di rispettare, seguendo quei desideri incontrollati che nel libro della Sapienza vengono attribuiti agli empi, ovvero a coloro che non hanno Dio come punto di riferimento delle loro azioni, né una speranza per il futuro (cfr 2,1-11). Se non siamo protesi continuamente verso la Pasqua, verso l’orizzonte della Risurrezione, è chiaro che la logica del tutto e subito, dell’avere sempre di più finisce per imporsi.
La causa di ogni male, lo sappiamo, è il peccato, che fin dal suo apparire in mezzo agli uomini ha interrotto la comunione con Dio, con gli altri e con il creato, al quale siamo legati anzitutto attraverso il nostro corpo. Rompendosi la comunione con Dio, si è venuto ad incrinare anche l’armonioso rapporto degli esseri umani con l’ambiente in cui sono chiamati a vivere, così che il giardino si è trasformato in un deserto (cfr Gen 3,17-18). Si tratta di quel peccato che porta l’uomo a ritenersi dio del creato, a sentirsene il padrone assoluto e a usarlo non per il fine voluto dal Creatore, ma per il proprio interesse, a scapito delle creature e degli altri.
Quando viene abbandonata la legge di Dio, la legge dell’amore, finisce per affermarsi la legge del più forte sul più debole. Il peccato che abita nel cuore dell’uomo (cfr Mc 7,20-23) – e si manifesta come avidità, brama per uno smodato benessere, disinteresse per il bene degli altri e spesso anche per il proprio – porta allo sfruttamento del creato, persone e ambiente, secondo quella cupidigia insaziabile che ritiene ogni desiderio un diritto e che prima o poi finirà per distruggere anche chi ne è dominato.

3. La forza risanatrice del pentimento e del perdono
Per questo, il creato ha la necessità impellente che si rivelino i figli di Dio, coloro che sono diventati “nuova creazione”: «Se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove» (2 Cor 5,17). Infatti, con la loro manifestazione anche il creato stesso può “fare pasqua”: aprirsi ai cieli nuovi e alla terra nuova (cfr Ap 21,1). E il cammino verso la Pasqua ci chiama proprio a restaurare il nostro volto e il nostro cuore di cristiani, tramite il pentimento, la conversione e il perdono, per poter vivere tutta la ricchezza della grazia del mistero pasquale.
Questa “impazienza”, questa attesa del creato troverà compimento quando si manifesteranno i figli di Dio, cioè quando i cristiani e tutti gli uomini entreranno decisamente in questo “travaglio” che è la conversione. Tutta la creazione è chiamata, insieme a noi, a uscire «dalla schiavitù della corruzione per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio» (Rm 8,21). La Quaresima è segno sacramentale di questa conversione. Essa chiama i cristiani a incarnare più intensamente e concretamente il mistero pasquale nella loro vita personale, familiare e sociale, in particolare attraverso il digiuno, la preghiera e l’elemosina.
Digiunare, cioè imparare a cambiare il nostro atteggiamento verso gli altri e le creature: dalla tentazione di “divorare” tutto per saziare la nostra ingordigia, alla capacità di soffrire per amore, che può colmare il vuoto del nostro cuore. Pregare per saper rinunciare all’idolatria e all’autosufficienza del nostro io, e dichiararci bisognosi del Signore e della sua misericordia. Fare elemosina per uscire dalla stoltezza di vivere e accumulare tutto per noi stessi, nell’illusione di assicurarci un futuro che non ci appartiene. E così ritrovare la gioia del progetto che Dio ha messo nella creazione e nel nostro cuore, quello di amare Lui, i nostri fratelli e il mondo intero, e trovare in questo amore la vera felicità.
Cari fratelli e sorelle, la “quaresima” del Figlio di Dio è stata un entrare nel deserto del creato per farlo tornare ad essere quel giardino della comunione con Dio che era prima del peccato delle origini (cfr Mc 1,12-13; Is 51,3). La nostra Quaresima sia un ripercorrere lo stesso cammino, per portare la speranza di Cristo anche alla creazione, che «sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio» (Rm 8,21). Non lasciamo trascorrere invano questo tempo favorevole! Chiediamo a Dio di aiutarci a mettere in atto un cammino di vera conversione. Abbandoniamo l’egoismo, lo sguardo fisso su noi stessi, e rivolgiamoci alla Pasqua di Gesù; facciamoci prossimi dei fratelli e delle sorelle in difficoltà, condividendo con loro i nostri beni spirituali e materiali. Così, accogliendo nel concreto della nostra vita la vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte, attireremo anche sul creato la sua forza trasformatrice.

Dal Vaticano, 4 ottobre 2018, 
Festa di San Francesco d’Assisi Francesco

Via Crucis e pie devozioni

Tutti i venerdì al termine della santa Messa delle ore 8:30 a Monteobizzo recita della Coroncina alla divina Misericordia

al Pomeriggio Via Crucis alle ore 17:00 in San Bartolomeo dalla sera alle ore 20:45 a Monteobizzo

Mercoledì delle Ceneri

Giornata di Digiuno ed astinenza dalle carni

Le celebrazioni sono alle ore
7:00; 8:30; 10:00; 18:00 e 20:45 tutte nella chiesa dei Frati
Durante tutta la giornata sarà esposto il santissimo sacramento nel coro per la preghiera personale