secondo Incontro rassegna al Pozzo: Timoteo e Febe

Timoteo e Febe,
diaconi del Nuovo Testamento
Pavullo, 30 giugno 2020
Domande di partenza
- ricordiamo dei diaconi biblici?
- i ministri antichi e gli attuali si possono paragonare?
- chi ha evangelizzato il Mediterraneo?
1. Timoteo diacono
o collaboratore di Dio (1Ts 3,2)
La comunità di Tessalonica fu evangelizzata e subito sottoposta a prove di confusione e divisione. Paolo invia Timoteo per confermare la fede e consolidare lʼamore. Lo presenta così:
ton adelphon hēmōn kai synergon tou Theou | nostro fratello e collaboratore di Dio (1Ts 3,2). |
«Nostro fratello» evoca la relazione di fede e ministero. Quanto al secondo titolo, alcuni manoscritti, seguiti dalla traduzione della CEI riportata, hanno, sì, synergon-collaboratore, ma molti altri diakonon, titolo più probabile. Lʼapposizione di Dio (invece che i prevedibili mio o nostro diacono), crea problemi ai copisti ma lo qualifica rispetto ai destinatari.
Paolo inaugura uno schema a tre elementi: annuncio del corriere, sua raccomandazione e indicazione dʼincarico. C’erano già diaconi messaggeri e altri ne verranno.
Il significato del titolo: un apostolo associabile a Paolo quanto uno che adempie una sua richiesta: un diacono incaricato. Apostolicità comune e distinzione di ministeri si compenetrano lʼuna lʼaltra.
Nella Lettera ai filippesi Paolo dice che Timoteo gli ha dimostrato sintonia di fede e ministero, dopo diversi collaboratori strumentali (1,17), e «ha servito il vangelo insieme con me» (2,20ss).
2. Febe, sorella e diacono
(Rm 16,1-2)
Paolo scrive ai Romani facendo capire che Febe dovrà leggere la lettera:
Synistēmi de hymin Phoibēn tēn adelphēn hēmōn, ousan [kai] diakonon tes ekklesias tes en Kencreais. | Vi raccomando Febe, nostra sorella, che è al servizio della Chiesa di Cencre. |
«Nostra sorella» indica che condivide fede e annuncio. Una traduzione che non penalizza le donne: «che è anche diacono della Chiesa che si trova a Cencre».
Cencre era il porto da cui Paolo salpò per la Siria e di quella comunità ecclesiale Febe era una diacono; negli Atti degli apostoli egli vi sosta due volte. Ciò poté favorire in lei la conoscenza dell’apostolo e lo studio della lettera, la cui complessità non ha pari.
Viene poi la richiesta di assistenza: «Accoglietela nel Signore, come si addice ai santi, e assistetela in qualunque cosa possa avere bisogno di voi, anch’essa infatti ha protetto molti, e anche me stesso». Il primo invito conta sulla comunione in Cristo e va connesso con il secondo che evoca la diaconia dei poveri. Il termine del proteggere indica chi assiste viaggiatori in difficoltà.
Una volta a Roma, Febe avrebbe parlato ad alcuni capi giudei che credevano in Gesù, per cultura più che mai affiatati con la storia d’Israele. Ciò sorprende e fa chiedere: perché Paolo non inviò un maschio e un apostolo? Vi sono alcune ragioni di natura teologica e possono manifestare una rivelazione.
In Rm 16, altre frasi descrivono donne che Paolo chiede ai credenti romani di salutare, includendole fra i destinatari ma Paolo pone Febe dalla sua parte e ciò appare attribuzione d’autorità. Mancano le specificazioni dellʼufficio ma si legge una rappresentanza.
3. Lettere pastorali
Il capitolo 3 della Prima a Timoteo presenta le caratteristiche indispensabili di aspiranti «episcopo» (vv. 1-7), «diaconi» (vv. 8-10.12-13) e «donne» (v. 11), unʼosservazione (vv. 14-15) e un frammento dʼinno (v. 16). Lo specchio dei diaconi riprende quello dell’episcopo. Le virtù universali valorizzano lʼumanità dei diaconi e ne delineano un profilo idoneo alle soglie. Si caldeggiano anche virtù cristiano-ministeriali per farli contribuire al mistero «della fede».
1Tm 3,11 ne indica quattro per le «donne»:
Gynaikas hōsautōs semnas, mē diabolous, nēphalious, pistas en pasin. | Allo stesso modo le donne siano persone degne, non maldicenti, sobrie, fedeli in tutto. |
Sembrano delle diacono ma il titolo manca. Hanno una missione diversa da Febe, di educazione.
Timoteo diacono esplicito in 1Tm 4,6:
kalos esē diakonos Christou Iēsou | sarai un buon ministro di Cristo Gesù. |
Si rilevano cinque legami lessicali fra i diaconi del capitolo 3 e questi (kalos, pisteōs, eusebeias, mysterion, diakonos) e legami tematici, e ciò sollecita a leggere diakonos come là.
Nella Seconda a Timoteo emergono notizie su tenuta parziale, stanchezza o anche uscita dal ruolo di Timoteo. Non era in grado di svolgere una missione da apostolo ma è un-responsabile-che-agisce-con-una-guida, un diacono che un pastore motiva quanto rispetta.
Alla fine
Timoteo e Febe sono dei diaconi?
Non diaconi come oggi li vediamo o potremmo prevedere ma chiunque fosse una diacono o un diacono nella Tradizione apostolica, loro lo erano.
Quanto alle diacone, che la Tradizione ne conosca una o più è importante ma attiene l’autorità decidere. Quanto ai diaconi, un ministero ricco di responsabilità come quello di Timoteo parla.